Meeting 2013
40 anni di Dolomite Sprint
Riccione – Misano – San Leo
Tutto era stato organizzato per il meglio, tutti i particolari attenzionati nella maniera più minuziosa, solo una cosa non si poteva indirizzare, e per questa ci ha pensato la divina provvidenza…
Il contesto era particolarmente british, un Bus anni 70’, tante union jack che svolazzavano e naturalmente le Sprint e le altre Triumph presenti nel salotto buono di una lustre città; di diverso dalla solita giornataccia inglese ci poteva essere solamente il clima, ma era giusto premiare tanta fatica organizzativa, e così, in presenza di nubi sparse e qualche pioggerellina… hanno avuto inizio i festeggiamenti per i 40 anni della mitica Dolomite Sprint.
Il Triumph Club Dolomite Sprint Italia, Club italiano di riferimento, ha deciso di fare le cose in grande per onorare la veloce berlina nata nel 73; l’appuntamento per le tante Dolomite, il GT6, il TR7, le Spitfire ed il mitico Bus è stato fissato per le 10 di sabato 25 maggio sul centralissimo viale Ceccarini a Riccione. I passanti, incuriositi dalle auto esposte, si sono soffermati ad ammirarle e con le loro preferenze hanno animato il concorso di eleganza, una delle tante novità del raduno, premiati anche l’equipaggio che veniva da più lontano e la Dolomite Sprint più bella.
Ultimate le premiazioni ed i convenevoli del caso, la prima parte della giornata si conclude, seduti o in piedi, all’interno del Bus a degustare un veloce brunch a base di prodotti tipici, per l’occasione, portati da diverse regioni d’Italia dai soci presenti.
Il clou del 40° si è avuto nel pomeriggio di sabato. I primi botti sono stati a Falciano (Repubblica di San Marino) dove gli equipaggi si sono spostati per visitare la collezione “Maranello Rosso”, un museo privato custode di autentici capolavori per merito di genialità come Enzo Ferrari e Carlo Abarth che hanno elogiato la supremazia italiana nel campo automobilistico, specie in tecnica e design.
Intorno alle 18, nonostante la solita pioggerellina ed un clima più vicino all’inverno che alla primavera, la temperatura è iniziata a salire sensibilmente varcati i cancelli del Misano World Circuit “Marco Simoncelli”, la perla organizzativa del meeting.
La pista era bagnata per la pioggia incessante, ma le Triumph hanno ugualmente ricordato la loro natura di sportcar. Guidate da drivers molto attenti per le condizioni non ottimali dell’asfalto, hanno dato sfoggio della cavalleria pesante in dotazione sotto il cofano. Terribili gridi hanno accompagnato ogni giro libero, entusiasti gli spettatori hanno immortalato ogni passaggio. Impagabile l’effetto visivo reso da auto di 40 anni e più, che tenute maniacalmente, spingono ancora in rettilinei, curve e tornanti come mezzi recenti.
In grande stile si conclude questa prima due giorni con la cena di gala, organizzata nei piani alti dell’Hotel scelto per il pernottamento in centro a Riccione.
Domenica 26, svegliati ed abbondantemente colazionati…, si inizia con la visita alla Rocca di San Leo nel comune di Rimini. Il paese è dominato dall’alto da questa imponente fortezza molto bene tenuta. Arrivando si capisce subito quanto fosse stato difficile espugnarla essendo così in alto e difficilmente raggiungibile. Le sue mura si fondono con la sottostante roccia tanto da non capire dove finisce una e incomincia l’altra. Capolavoro di architettura bellica, ma anche carcere fino a due secoli fa, è possibile visitarla all’interno per la quasi totalità, riuscendo a vedere le stanze dove alloggiavano i Signori, ma anche le anguste celle. Interessante l’esposizione di armi moderne e antiche, “simpatica” la piccola mostra sugli strumenti di tortura che, insieme alla cella dove rimase rinchiuso per anni il famoso Cagliostro, fanno comprendere a quanta crudeltà può arrivare l’essere umano.
Le celebrazioni per il 40esimo della Dolomite si concludono sempre in zona San Leo, sul prato verde di una piadineria in aperta campagna, volendo così conservare quel tocco d’oltremanica che ha un po’ segnato l’evento. Eccellente allegria e spirito di gruppo si sono fusi in questi giorni memorabili per i triumphisti, qualcuno già fantasticava sul prossimo incontro, ma importante è stato che la Dolomite ha avuto il giusto momento di gloria per i suoi primi 40 anni di vita.
Se è vero come si dice che le quarantenni hanno più stile e più fascino…, da quest’anno anche la Dolomite è entrata in questo ristretto novero.
Lombrico Feroce
Una considerazione a bocce ferme sul raduno 2013; così di primo acchito, se fosse stato il raduno nazionale dei girini, nessuno si sarebbe meravigliato dopo averci visti sguazzare nell’acqua piovana da una pozzangherona all’altra ma la vicinanza delle Triumph Dolomite Sprint toglieva ogni dubbio in merito, anche se il mezzo più appropriato sarebbe stato la Volkswagen 166.
A parte il cattivo, anzi pessimo tempo che ci ha accompagnati quasi sempre, il raduno mi ha permesso di rivedere delle facce amiche, che sono come una medicina per l’animo. Almeno per me.
La mitica Riccione non l’ho poi trovata così mitica nonostante l’altrettanto mitico viale Ceccarini, dove se non fosse stato per le quattro piacevoli chiacchiere con gli amici e lo spuntino nel Bristol Lodekka a base di parmigiano e ottimo “Prosecco Borgo Antico docg” a pioggia, il tutto si sarebbe rivelato un’emerita vaporizzazione di marroni.
La visita a Maranello Rosso è stata interessante, ho potuto vedere anzi ammirare auto che nella maggior parte dei casi avevo solo visto in foto, unendo questo, alle spiegazioni esaustive ma forse un po’ partigiane “dell’anfitrione” la cosa mi ha soddisfatto anche se un giretto sempre in loco, per onorare Karl Abarth si sarebbe “dovuto” fare, in quanto il marchio dello scorpione non ha meno fascino del cavallino nero. Peccato, causa del ritardo e del conseguente salto di programma l’alternatore di una Spitfire IV al seguito.
Una nota sui sammarinesi, se sono tutti come il personale messo all’entrata del museo non ci si può meravigliare che San Marino abbia dichiarato guerra all’Italia, in ginocchio, il 21 di settembre del 1944.
Probabilmente siamo stati scambiati per dei “migranti” che volevano intrufolarsi sotto qualche cofano maranellese, possibilmente a sbafo.
Da compiangere tanta povertà di spirito, comunque siamo stati fortunati che non siamo stati timbrati in fronte.
Non posso dire nulla sul giro in autodromo di Santa Monica di Misano Adriatico, se non che assieme a Paolo e Chicco del Canton Ticino, ci siamo persi e quando siamo arrivati a destinazione, sotto vento e pioggia, già avevo gli Zebedei infuriati oltre che poi in ammollo ed allora ho decisamente fatto male a correre in albergo a cacciarmi sotto una doccia bollente. Un attimo di riflessione in più mi avrebbe forse fatto guadagnare una razione di adrenalina. Pazienza lo stolto è il re dei fessi ma avevo un freddo della Madonna.
La cena è stata all’altezza delle 4 stelle dell’albergo, anche se sparisce confrontata a quella fatta in occasione del raduno ad Ascona anni fa. Comunque non ho avuto problemi a prender sonno e di questo devo ringraziare Assunta e Stefano che sfornavano ancora bottiglie di ottimo Prosecco “Borgo Antico” a getto continuo.
Non ho detto ma lo sottolineo ora, che mi ha fatto molto piacere vedere aggregato un gruppo di Spitfire, rafforzato da una rara GT6 che di Spitfire ha solo la forma.
La domenica non è cominciata sotto buoni auspici, un paio d’ore per uscire da Riccione per merito di una gara ciclistica che ha trasformato la viabilità della zona in una trappola per topi.
Complimenti ai casinari. Usciti dall’incubo, via verso il Montefeltro con meta San Leo. Qui ho approfittato per sgranchire la Dolomite. Ahimè visita brevissima nel posto che io amo di più in Italia.
Riscattata in parte dal giro per la fortezza che domina il borgo, con una guida ben preparata ma dalla simpatia simile ad una latrina di un gulag … d’inverno.
Nessuno ha accennato al fatto che San Leo diede i natali alla Leontina o meglio alla Alfa Romeo Leontina Gran Sport 1750, un gioiello fatto a mano che nel 1975/76 (20 pezzi) replicava la Alfa Romeo Gran Sport 1750 Zagato, realizzata dalla carrozzeria Pettenella in collaborazione con Achilli Motors. Ma questa è un’altra storia.
Dopo un rustico ma ottimo pranzetto ci siamo salutati strappando al nostro beneamato presidente il la promessa che il prossimo raduno sarà in Sicilia.
Il ritorno che avrei dovuto fare in comitiva seguendo la statale adriatica e poi la Romea è stato un calvario che ho fatto in solitaria, dopo che come al solito, io ho girato da una parte ed il resto del gruppo dall’altra. Oramai una tradizione. Alla prossima.